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Parco Nazionale test di esempio n.1


..estratto dalla delibera 112/2010 della C.I.V.I.T.

L’analisi del contesto esterno favorisce l’individuazione e valutazione delle variabili significative dell’ambiente in cui si inserisce l’organizzazione. Le “opportunità” sono fattori di contesto esterno da cogliere per migliorare la performance.

L’analisi del contesto esterno può essere condotta a due livelli: generale e specifico.
L’analisi del contesto generale riguarda variabili di tipo economico, sociale, tecnologico ed ambientale, laddove significative, tenendo conto delle peculiarità organizzative di ogni amministrazione. Questa analisi deve essere generale, ma non generica, e dovrebbe focalizzarsi sui soli aspetti effettivamente utili per definire strategie rilevanti e sostenibili. Le amministrazioni possono autonomamente scegliere se adottare logiche di analisi di tipo quantitativo o qualitativo. Le fonti informative che alimentano l’analisi del contesto generale sono spesso esterne all’amministrazione e il periodo di osservazione riguarda il medio-lungo termine (5-10 anni e oltre). Ad esempio, possibili fonti sono l’ISTAT, l’Unione Europea, l’OCSE, il FMI, la Banca Mondiale ed altri istituti di settore.

L’analisi del contesto specifico dell’amministrazione, invece, può realizzarsi attraverso l’esame dei principali stakeholder dell’amministrazione, nonché delle loro attese e delle eventuali opportunità/minacce ad esse associate.Gli stakeholder sono coloro che:
a) contribuiscono alla realizzazione della missione istituzionale;
b) sono in grado di influenzare, con le loro molteplici decisioni (di spesa, di investimento, di collaborazione, di regolazione e controllo), il raggiungimento degli obiettivi aziendali;
c) vengono influenzati dalle scelte ed attività dell’amministrazione. L’individuazione degli stakeholdernon è dunque possibile in termini generici, ma è un processo specifico per ogni data amministrazione che segue i due criteri dell’influenza del soggetto verso l’amministrazione e/o dell’interesse che rivestono.

A titolo di esempio, il criterio dell’influenza porta a identificare tra gli “stakeholder chiave” quelli che controllano fattori rilevanti per la definizione o l’implementazione del Piano: risorse finanziarie, informazioni e conoscenze rilevanti, autorità regolatoria, ecc.. Questi possono essere altri soggetti pubblici, privati o non profit, in alcuni casi impegnati a soddisfare bisogni pubblici affini a quelli dell’amministrazione. L’identificazione di questi stakeholder ha come beneficio la definizione di un migliore Piano ed una sua più efficace ed agevole implementazione. L’azione di coinvolgimento consisterà sovente nel rendere questi soggetti più interessati e partecipi alle decisioni dell’amministrazione.
La seconda categoria di stakeholder comprende quelli che sono interessati alle attività dell’amministrazione pur, talvolta, senza poterle influenzare. Tra questi fanno parte sicuramente gli utenti, attuali o potenziali, e i dipendenti, ma anche altre amministrazioni pubbliche o la collettività.

La natura degli stakeholder individuati e di quelli attivamente coinvolti nella definizione e nell’attuazione del Piano può essere varia e includere istituzioni pubbliche di vario livello, gruppi organizzati quali associazioni di utenti o cittadini, associazioni di categoria, sindacati, associazioni del territorio (associazioni culturali, ambientali, sociali, ecc.), oppure gruppi non organizzati (imprese, enti non profit, cittadini e collettività, mass media, ecc.).
Va evidenziato che spesso gli stakeholder sono potenziali partner dell’amministrazione e questa analisi può consentire di mettere a fuoco opportunità di collaborazione e di sviluppo di strategie comuni.
Le amministrazioni dovranno far in modo che in questa sezione del Piano siano riportate solo le risultanze più significative dell’analisi, garantendo un appropriato livello di sintesi, mentre l’eventuale documentazione tecnica di supporto potrebbe essere inserita in allegato.